L’invecchiamento in salute visto dalla prospettiva degli anziani

L’invecchiamento porta a numerosi cambiamenti dal punto di vista fisico, sociale e cognitivo, come abbiamo visto in articoli precedenti (link articoli). Due autori (Rowe and Kahn, 1997) hanno proposto un modello dell’invecchiamento in successo che dà importanza agli interventi di promozione della salute, con lo scopo di minimizzare la possibilità di incorrere in situazioni di malattia e condizioni di disabilità, per mantenere un buon funzionamento cognitivo e fisico e rimanere il più possibile coinvolti dal punto di vista sociale.

L‘invecchiamento potrebbe essere quindi definito più come un cambiamento.

Altri autori (Gattuso 2003; Braudy Harris, 2008) hanno proposto il concetto di resilienza per spiegare il concetto di invecchiamento. La resilienza può essere definita come la realizzazione dei propri obiettivi e scopi di vita, nonostante gli ostacoli intesi come perdite, sfide e difficoltà per la salute e dal punto di vista cognitivo, nell’invecchiamento.

La ricercatrice Stephens e collaboratori suggeriscono che il “capability approach” (Sen, 1980) possa risultare un valido approccio per spiegare la resilienza degli anziani. La loro ricerca, dal titolo Healthy ageing from the perspective of older people: A capability approach to resilience” è stata pubblicata nel 2015 sulla rivista Psychology & Health.

Il capability approach o approccio basato sulla capacità, possibilità, si basa sull’importanza di considerare il significato che la persona attribuisce al raggiungimento di determinati obiettivi e alla conduzione di un certo stile di vita, sulla base delle proprie considerazioni soggettive. Questo approccio si basa quindi su un interesse per i valori considerati rilevanti dalla persona stessa, in questo caso dagli anziani, piuttosto che partendo da una definizione precostituita.

Gli autori dello studio hanno quindi intervistato 153 persone tra i 63 e i 93 anni, che vivono in Nuova Zelanda, in aree urbane e rurali. Sono stati invitati a riportare ciò che essi considerano necessario avere e ciò che vorrebbero fare nella quotidianità. È stato inoltre chiesto come questa valutazione potrebbe cambiare se avessero più o meno risorse in termini di funzionalità.

Le interviste sono state registrate e in seguito trascritte, per essere analizzate accuratamente. Lo status socio-economico è stato valutato sulla base della residenza, considerando nove indicatori tra cui salario e impiego lavorativo. 

L’analisi eseguita a partire dai trascritti ha identificato 6 domini di funzionamento ritenuti rilevanti dagli intervistati: benessere fisico e soddisfazione dei bisogni primari; integrazione nella società; capacità di apportare il proprio contributo nella famiglia e nella società; sicurezza personale e economica; autonomia (libertà sulle decisioni su come spendere i soldi, dove vivere e essere indipendenti es. nei trasporti) e svago nelle attività nella quotidianità come ascoltare la musica, avere delle passioni, svolgere attività sportive e partecipare a eventi.

Nonostante questi domini di funzionamento abbiano un valore per tutti, vi sono diversi livelli di capacità per raggiungere il livello desiderato di ciascun dominio.

I partecipanti si sono soffermati molto a parlare della salute in termini fisici, riconoscendone molta importanza e condividendone i cambiamenti legati all’età. Alcuni però tendevano a minimizzare le vulnerabilità e i loro effetti sulla qualità della vita. Il concetto della salute ha avuto tante connotazioni, in base agli aspetti di cui si parlava. Alcuni partecipanti infatti associavano la salute principalmente alla scelte alimentari e allo stile di vita, altri alla partecipazione alla vita sociale o altri ancora alla possibilità di essere circondati da persone con cui trascorrere del tempo piacevolmente.

L’approccio basato sulla capacità potrebbe quindi essere la base per ridefinire il concetto di invecchiamento buona salute nonostante il declino in termini fisici.

È rilevante specificare che in questo studio l’autonomia è stata identificata come un elemento importante da considerare per la buona salute, che si rispecchia in un buon funzionamento quotidiano, autonomo e indipendente. Anche la sicurezza percepita è stata individuata dagli autori di questo studio come un aspetto da considerare per lo stato di benessere negli adulti di età avanzata.

Sono stati individuati quindi vari livelli di capability ovvero capacità, potenzialità, a seconda dei partecipanti. Attraverso questo approccio si dà importanza non solo alle variabili fisiche, legate alla persona stessa, ma anche a quelle ambientali. Ad esempio viene considerato anche il livello di integrazione sociale che a sua volta dipende anche dalle politiche sociali. 

Da questo punto di vista, le politiche messe in atto per controbilanciare le disuguaglianze sociali nella popolazione potrebbero supportare le abilità del singolo nell’invecchiamento, tenendo presente gli aspetti che vengono giudicati con maggior valore, piuttosto che considerare quelli che sono tradizionalmente considerati importanti per la salute.

L’approccio descritto abbraccia un concetto più ampio e sfumato di salute, includendo anche il ruolo decisivo che possono avere la struttura sociale, la disuguaglianza in termini economici, il contesto in cui la persona vive e i servizi di previdenza sociale a disposizione degli anziani.

Riferimenti bibliografici:

Rowe, J. W., & Kahn, R. L. (1997). Successful aging. The Gerontologist, 37, 433–440. doi:10.1093/geront/37.4.433

Gattuso, S. (2003). Becoming a wise old woman: Resilience and wellness in later life. Health Sociology Review, 12, 171–177.

Braudy Harris, P. (2008). Another wrinkle in the debate about successful aging: The undervalued concept of resilience and the lived experience of dementia. The International Journal of Aging and Human Development, 67, 43–61. doi:10.2190/AG.67.1.c

Stephens, C., Breheny, M., & Mansvelt, J. (2015). Healthy ageing from the perspective of older people: A capability approach to resilience. Psychology & health, 30(6), 715-731.

Sen, A. (1980). Equality of what?. The Tanner lecture on human values, 1, 197-220.